Page 24 - GSDCD Resoc 2010/2011
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I RAGAZZI DI CASAL DEL MARMO
I ragazzi che entrano nel carcere minorile hanno commesso tutti dei reati, ma se
si prova ad ascoltarli e parlare con loro ci si accorge subito che hanno alle spalle
situazioni difficili, di sfruttamento, di abbandono, di violenza fisica e psicologica.
La maggioranza di loro proviene da famiglie disgregate ed hanno subito ogni
genere di violenze o privazioni, crescendo con la sola legge della strada.
Con il passare degli anni anche il detenuto del carcere minorile è molto cambiato,
e ciò è dovuto alla presenza di ragazzi stranieri, nordafricani e rom questo rende
molto difficoltoso il lavoro degli educatori che spesso hanno difficoltà ad
interagire con loro per le profonde differenze etniche, religiose e linguistiche.
Non è facile spiegargli che si può vivere anche senza delinquere, anche se questa
è l’unica triste realtà con cui sono costretti a convivere.
Casal del Marmo è strutturato in modo da dare loro speranza per un futuro, ma il
vero handicap è dopo, quando escono.
Molto spesso nessuno di loro ha fatto più della quinta elementare ed è desolante
pensare che non li spaventa per nulla l'idea di finire in carcere.
Guardandoli negli occhi ci si accorge della loro tristezza mentre i loro volti sono
induriti dalle brutte esperienze trascorse.
Il Gruppo di Solidarietà ha giocato una partita di calciotto con i ragazzi del carcere minorile
ed ha portato a loro in dono un calcio-balilla a sei giocatori alla bella giornata ha partecipato
anche il comandante ispettore della polizia penitenziaria Saulo Patrizi.
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