Page 20 - GSDCD Resoc 2010/2011
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Lo  scopo  dell’Associazione  Ulaia  è  la  promozione  culturale  ed
                                     artistica  nelle sue varie  espressioni,  teatrale,  letteraria,  musicale.
                                     L’arte  come  approccio  per  stimolare  riflessioni  sui  temi
                                     dell’immigrazione, dei profughi,  delle categorie a  rischio e delle
                                     diversità in generale, l’arte come veicolo di raccolta fondi, l’arte
                                     per  portare  solidarietà  all’arte,  come  nel  caso  del  loro  forte
                                    !  impegno, ormai permanente, nei campi profughi palestinesi.






















                           Immagini di bambini nel campo profughi di Burj Al Shemali in Libano


      Il Gruppo di Solidarietà ha deciso di donare una borsa di studio a favore di: Dalida


      Dalida è entrata a far parte degli scouts dall’età di 10. E’ attiva all’ interno della comunità
      non  solo  per  la  sua  partecipazione  alla  banda  musicale,  ma  anche  per  il  suo  lavoro  di
      volontariato con i bambini.
      A  seguito  dei  buoni  risultati conseguiti  negli studi  superiori,  Dalida deve  frequentare  una
      scuola a Sidone in Libano, a circa 40 Km dal campo di Burj Al Shemali.
      La  casa  assegnata  nel  campo  alla  sua  famiglia  è  stata  distrutta  nel  1982  ed  il  nucleo
      familiare è stato costretto ad abbandonare il campo e spostarsi nella regione della Bekaa,
      facendovi ritorno solo ora in quanto la situazione si è stabilizzata.
      A Dalida occorrono ancora tre anni per terminare gli studi universitari e con il nostro aiuto
      Dalida sarà in grado di portarli a termine.
      Crediamo sia molto importante questa forma di sostegno in quanto con l’istruzione possiamo
      superare le difficoltà della vita e costruire un futuro nel quale tutti hanno il diritto di avere























       Palestinesi del campo profughi di Burj al Shemali, abbigliati non col kilt, ma con i loro abiti
       tradizionali, si sono potuti esibire in Italia grazie all’ impegno dell’Associazione  Ulaia .
                       Dalida è la ragazza che vedete di fronte con il vestito celeste.


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