Page 9 - GSDCD Resoc 2009/2010
P. 9

Fibrosi Cistica


      La fibrosi cistica è la più diffusa malattia genetica a prognosi sfavorevole della razza bianca.
      In Italia la frequenza stimata è di un malato ogni 2.500 nati vivi, mentre i portatori sani del gene - che
      possono quindi trasmettere la malattia - sono di uno ogni 25 individui della popolazione.
      I malati registrati e seguiti presso i centri specializzati sono circa 4.000 in Italia. Permane però ancora
      una notevole carenza di diagnosi, in particolare di quelle precoci; si ritiene, pertanto, che il numero di
      malati  di  fibrosi  cistica  sia  molto  più  elevato.  La  prognosi  della  fibrosi  cistica  è  significativamente
      migliorata negli ultimi 20 anni e la vita media dei pazienti è destinata ad allungarsi ulteriormente nel
      prossimo futuro. Di fatto, mentre la sopravvivenza negli anni '60 era di tre o quattro anni, attualmente
      l'aspettativa media di vita tende a superare i trent'anni.
      Le ragioni di un tale miglioramento nelle prospettive di  sopravvivenza sono molteplici. Sicuramente
      l'istituzione  di  centri  specializzati  per  la  diagnosi,  lo  studio  ed  il  trattamento  della  fibrosi  cistica,
      I'introduzione di  nuovi  antibiotici  e  di  nuove tecniche  di  fisioterapia  respiratoria,  I'acquisizione  di
      conoscenze  sulle  caratteristiche  genetiche,  I'introduzione  di  protocolli  di  trattamento  intensivo  e
      sistematico, hanno rappresentato momenti fondamentali nel promuovere il miglioramento prognostico
      della malattia. Inoltre, una maggiore diffusione dell'informazione medica sulla malattia ha comportato
      sia diagnosi più precoci - e quindi l'avvio del trattamento terapeutico sistematico prima dell'instaurarsi
      di danni irreversibili - sia un più alto numero di diagnosi in soggetti con espressione clinica lieve. La
      prognosi  della  malattia  è  legata  al  tipo  di  mutazione genica,  alla  gravità  con  cui  si  manifesta,  alla
      natura degli organi ed apparati interessati e, quindi, all'evolutività clinica, variabile da caso a caso. Le
      ricerche negli ultimi anni hanno consentito di conoscere il difetto di base, la cui natura inizia ad essere
      chiarita e la cui individuazione ha rappresentato uno dei più clamorosi successi della ricerca genetica.



































                                                            9
   4   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14