Page 13 - GSDCD Resoc 2009/2010
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Con questo progetto si intende sostenere il CERS a fornire assistenza socio-sanitaria a tutti i soggetti
       che in età evolutiva  presentino una diversa abilità che li  porta  inevitabilmente ad  aver bisogno di
       attenzioni  che  il  sistema  assistenziale  istituzionale,  di  frequente,  non  è  in  grado  di  soddisfare
       appieno.

       Importante tener presente sempre che il  bambino diversamente abile, porta con se anche l’insieme
       dei  problemi  complessi  e  compositi  che  lo  caratterizzano  in  termini  clinici  e  socio  familiari;
       richiedendo  quindi,  anche  quando  si  tratta  di  curare  patologie  relativamente  semplici  come una
       polmonite, competenze assistenziali di alta specificità.
       Il bambino affetto da grave disabilità da mesi o da anni stabilizzato ma ricoverato, il più delle volte
       in  reparti  di  terapia  intensiva,  può  e  deve  essere  assistito  al  proprio  domicilio.  Tutte  le  visite
       specialistiche,  le indagini  emato-chimiche e  gran  parte degli  esami  strumentali  sono  praticabili  al
       domicilio del bambino.

       IL GRUPPO DI SOLIDARIETA’ ha aderito al progetto:  ADOTTA UN ANGELO

       si  pone  come finalità  principale  quella di  portare interventi  continuativi  di  assistenza  sanitaria  e
       sociale a casa del bambino diversamente abile in modo da offrire prestazioni medico specialistiche
       e/o  strumentali,  infermieristiche,  riabilitative,  socio-assistenziali,  psicologiche  a  lui  ed  alla  sua
       famiglia  con  lo scopo  di  gestire  la  sua  patologia,  quanto  più  possibile,  nell’ambiente  a  Lui  più
       idoneo:   CASA SUA.

       Il  bambino  con  diversa  abilità  ha  bisogno  di  essere  assistito  a  360  gradi  in  quanto  le  necessità
       dipendono:
           •  dalla  complessità  del  quadro clinico di  base, al  quale si  associano spesso patologie  comuni
              anche agli altri bambini, (polmonite, gastroenterite ecc…). con inevitabile prolungamento dei
              tempi di risoluzione.

           •  dalle  difficoltà comunicative  del  bambino e dalla  obbligatoria  presenza del  genitore  lungo
              tutto  il  percorso  diagnostico-terapeutico-riabilitativo;  il  quale  va  sostenuto  anche
              psicologicamente, poiché sovente viene da incarceramenti nella struttura ospedaliera di mesi
              od anni.

           •  dalla scarsità di operatori sanitari qualificati.
       a  tutti  coloro  che  intendano  dedicarsi  all’assistenza  domiciliare  e  territoriale  del  bambino  con
       patologia cronica, in modo da poter offrire a chi è in stato di necessità un servizio sicuramente utile,
       unitamente  alla  gratifica  che  chiunque,  nell’espletamento  di  un  lavoro  o  di  un’attività  di
       volontariato, ricerca.







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