Page 17 - GSDCD Resoc 2015/2016
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È	trascorso	più	di	un	anno	dal	terremoto	che	ha

                                         colpito	il	Nepal,	purtroppo	il	resto	del	mondo	lo	ha
                                                             dimenJcato	in	freCa






             Era	 il	 25	 aprile	 2015	 quando	 la	 terra	 ha	 tremato	 nella	 zona	 tra	 Kathmandu	 e	 Pokhara.	 Il	 sisma,	 di
             magnitudo	 7,9	 della	 scala	 Richter,	 è	 stato	 seguito	 da	 numerose	 scosse	 di	 assestamento.	 Il	 governo
             nepalese,	dopo	due	giorni,	ha	dichiarato	lo	stato	di	emergenza.	Il	12	maggio	2015,	neanche	un	mese
             dopo	 la	 prima	 scossa,	 la	 stessa	 regione	 è	 stata	 soggeBa	 ad	 un	 altro	 forte	 movimento	 tellurico,	 di
             magnitudo	7,4	della	scala	Richter.	Il	bilancio	totale	è	di	quasi	9.000	persone	decedute	(difficile	stabilirne
             l’esaBo	numero	in	una	nazione	dove	vi	sono	tante	case	costruite	in	remote	zone	di	montagna),	mentre
             altre	migliaia	(16mila	secondo	i	da)	delle	Nazioni	Unite)	sono	rimaste	ferite	o	costreBe	a	spostarsi	dal
             proprio	 villaggio.	 Più	 di	 600mila	 abitazioni	 sono	 state	 distruBe	 o	 gravemente	 danneggiate.	 Una
             catastrofe	sia	per	le	perdite	umane,	sia	per	la	distruzione	di	si)	importan)	a	livello	storico,	archeologico
             e	religioso,	come	lo	stupa	(monumento	buddista)	Swayambhunath,	considerato	il	più	an)co	al	mondo.





             Una	ricostruzione	difficile

             Migliaia	di	case,	scuole,	ospedali,	templi	e	monumen)	storici	aspeBano	ancora	di	essere	riedifica).	Le
             difficoltà	dipendono	sopraBuBo	da	faBori	burocra)ci,	dalla	corruzione	e	dall’incapacità	ges)onale	del
             nuovo	governo	nepalese,	installatosi	ad	oBobre	2015.	L’inefficienza	è	stata	dimostrata,	dapprima,	nella
             ges)one	 dei	 blocchi	 in	 vari	 pun)	 della	 fron)era	 tra	 India	 e	 Nepal,	 poi	 con	 la	 mancata	 aBuazione
             dell’Autorità	nazionale	per	la	ricostruzione.		È	dal	dicembre	2015	che	si	discute	di	questa	proposta,	ma
             sembra	sia	svanita	dall’agenda	poli)ca.	Tra	i	maggiori	problemi,	oltre	alla	realizzazione	di	ripari	adegua)
             e	stabili,	sopraBuBo	per	affrontare	le	stagioni	monsoniche,	vi	è	quello	della	difficile	reperibilità	di	acqua
             potabile	inoltre	dopo	il	terremoto	ci	sono	state	mol)ssime	frane,	che	hanno	chiuso	le	sorgen).
























                 La	ricostruzione	sarà	lenta	e	difficile,	Il	Gruppo	di	Solidarietà	in	collaborazione	con	altre	Associazioni,
                          fondazioni	e	singoli	individui	farà	del	suo	meglio	per	realizzare	un	futuro	migliore







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